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  A sa Barbagia pro sos fizos mortos de s'odiu

  Aggiu lu cori nieddu

  Naddari di tandu

  Alveschida de dolore

  Sa di' de is mortus

  La to' umbra

  Bentu

  E ite nd'apo 'ogadu

  Mama

  Pro te Sardigna

1960

 

 

 

 


PER TE SARDEGNA

L'ora è scoccata! I tuoi figli corrono
con la lampada accesa, e sono decisi
di giungere all'apice del destino
con il pesante fardello del passato:

il duro passato dei nostri antenati
carico di dolore e di pianto
di martiri e di pene, che ha aperto
profondi solchi nel cuore sardo.

Ma la forte tempra dei giganti
coloro che hanno eretto i nuraghi,
vive ancora, e porta nelle vene
il sangue dell'antica razza sarda.

Corrono con una luce davanti, e hanno nel cuore
l'amore per la terra, e la speranza
che si avveri per te, amata Sardegna,
il desiderio, il sogno di Sebastiano.

E' aspro il sentiero, e disseminato
di acute spine, e bagnato
di lacrime amare e di sospiri
che hanno versato spesso gli eroi:

quegli eroi sardi che han combattuto
con le braccia, le armi e con la penna
in ogni campo del progresso umano,
perché quest'ora arrivasse più velocemente.

Ed è arrivata l'ora! E già si sentono
i canti dell'arte e dei saperi
sollevarsi al cielo, come segnale
del luminoso cammino sardo.

E si apre la terra amorevolmente
offrendo tutti i suoi frutti e i sapori
che segretamente teneva custoditi
nell'intimo e profondo suo ventre materno;

E si sollevano al cielo le fumate
di moderne sonanti officine
e corrono in mare i vapori
con la bandiera del progresso sardo.

E' questa l'ora! Questo il momento
di toccare l'apice del destino!
Con loro sono i forti, gli avi,
i nostri antenati con il loro anelito.

Ansicora
1959