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  S'ammentu chi ligat

  Su grigliu

  Li sonni toi e mei

  A sos tramatores poeticos

  Mai cuntentos

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I SOGNI TUOI E I MIEI

Ho veduto due fiori in vetrina,
rossi come l'amore del mio cuore,
li voglio comperare, stasera,
per portarli a mio nonno in camposanto.

Stai dormendo, non è vero, nonno mio,
un gran sonno, lungo più del tempo?
Non le vedi le nubi bianche e rosa
che correndo volano nel cielo?

Le nubi che si tingevano d'argento
portate dal vento sugli oliveti,
portate pure sui verdi vigneti
e sulla casa dai muri bianchi,

fin sulle basse scalette, sul soffitto;
ai sogni tuoi e miei, sogni d'allora,
sogni diversi dal tempo presente
poesia di cuore puro e buono.

Narrale ancora con la voce tua
quelle tue favole d'un tempo ormai passato,
d'amore, di fontane, d'acqua chiara,
di belle donne con gli occhi di gatta,
di chitarre, mandolini e serenate,

di vasetti ai balconi tutti in fiore,
di cardellini che cantano d'amore
sopra la roba stesa nel sole.

Ahi, cantamela ancora, la nanna
di allora quando dormivo nella culla di legno
e sentivo la campana delle suore
che lontano suonava argentina.

Di te ora parla una lapide bianca
un poco trascurata, con una scritta,
sopra una nuda croce, e un lumicino spento;
ma tu mi sei presente, sei vicino.

E il vento ti canta una canzone
sotto gli alberi muti; una canzone
che parla di te e di me, dei nostri sogni passati,
di rondini, di sole.

Due cuori rossi, sono questi fiori,
nel marmo bianco come la neve;
ora canta un uccello, sulla cima del muro,
e dalla voce, mi pare un usignolo.

 

Gavina Piana Contini

2°premio1958 (Sassarese)